In questi giorni, mi è capitato di doverlo fare e, dando un'occhiata ai curriculum vitae, mi rendevo conto che mentre fino a qualche anno fa si incontravano spesso persone in cerca di un cambiamento allo scopo di migliorare la propria posizione, oggi la quasi totalità delle richieste proviene, per quanto riguarda i giovani, dalla ragnatela del precariato e purtroppo cresce drammaticamente la quantità di persone quaranta/quarantacinquenni che hanno perso il lavoro da qualche anno, non a causa della loro incapacità, ma perchè la filiale ha chiuso, l'azienda è fallita, la compagnia è stata rioganizzata.
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Gente con famiglia costretta ad arrangiarsi con lavoretti saltuari lontani dalla propria specializzazione.
Francamente non è un segnale incoraggiante per la nostra società. Si assiste allo spreco di energie valide, come un motore che gira a vuoto.
Mi viene in mente il film "Giorni e nuvole", girato a Genova, che racconta le peripezie di un manager alle prese con la disoccupazione.