giovedì 14 dicembre 2006

Informatica e Organizzazione

Gli anni 60'
Questa è una storia la cui origine va collocata intorno agli anni sessanta, perché solo in quel periodo i calcolatori escono dalla fase pionieristica (vedi miei post "un po' di storia dei computer" e successivi) e si diffondono nelle industrie.
I costi, la flessibilità, le prestazioni permettono infatti investimenti con ritorni economici e organizzativi evidenti.
Non si elaborano più solamente i dati contabili ma si vede l' elaboratore come il mezzo per affrontare tutti i lavori di tipo ripetitivo e di grande volume.





Tra l' esercito dei colletti bianchi nasce una nuova "razza": gli informatici. All' interno del loro ufficio, il CED (Centro Elaborazioni Dati), si moltiplicano, gli operatori, i programmatori, gli analisti, il capocentro.
E' interessante notare che in questo periodo non c'è alcun contatto fra l' utilizzatore finale delle informazioni e la macchina. Il contatto è riservato e mediato dagli specialisti.
I grandi saloni, con aria condizionata, che ospitano le macchine sono come fortezze impenetrabili.

Dagli anni 80' ad oggi
Devono passare alcuni anni perché si modifichi sostanzialmente questa situazione.
C'è di mezzo un' incredibile crescente sviluppo tecnologico, una forte concorrenza fra i costruttori, una evoluzione dei medi/grossi elaboratori e naturalmente, l' avvento dei personal computer.
E' stata una rivoluzione soft, giorno per giorno nelle nostre aziende e nelle nostre fabbriche la realtà è andata cambiando senza che i più se ne rendessero conto.

Chi ha vissuto in 'diretta' questa trasformazione sono proprio gli uomini del CED. Il loro ruolo è andato continuamente cambiando. Se infatti prima erano i tutori del sapere informatico, adesso la diffusione e nello stesso tempo la specializzazione dei vari campi, li ha costretti a diventare una sorta di consulenti interni, di gestori di risorse, di governatori delle tecnologie.
La loro competenza è rimasta importante soprattutto nel saper riordinare, coordinare, raccogliere, stimolare le varie esigenze di ogni reparto, nel saperle tradurre in fatti organizzativi, in scelta dei prodotti più idonei, in sviluppo di applicazioni strategiche e personalizzate per l' azienda.

Ancora fino a qualche anno fa, trovavo qualche collega che resisteva al cambiamento, che si illudeva di dover difendere la propria immagine facendo credere di sapere tanto, che metteva avanti argomenti tecnici per continuare ad accentrare su di sé...ma era una battaglia persa.

La "fortezza tecnologica", è saltata: le macchine sono diventate strumenti di lavoro per uomini di affari, impiegati e operai, strumenti di gioco in mano ai bambini, accessori di casa, strumenti di comunicazione.

Solo apparentemente sembra in contraddizione rilevare che il numero degli specialisti informatici è cresciuto, perché in rapporto al numero delle macchine installate, il numero di addetti è in realtà diminuito.

Allora, potrebbe sembrare tutto lineare, un' evoluzione come tante del ventesimo secolo.

Io penso che non è così. Il computer è una macchina 'particolare'. Il rapporto uomo-macchina assume implicazioni sociali importanti.

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