Un po' di storia dei computer: calcolatori elettronici
Dal 1943 in avanti si può parlare di calcolatori elettronici. ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Computer) fu realizzato per l'esercito americano con lo scopo di calcolare le traiettorie balistiche, ma il suo uso si estese subito anche a scopi scientifici.
La grossa novità è che la rappresentazione di numeri ed informazioni non coinvolge più la tecnologia meccanica.
Questa rivoluzione è dovuta all'introduzione di nuovi dispositivi chiamati valvole elettroniche (mi sento vecchio: erano argomento di studio nei miei corsi alle medie superiori, a cavallo degli anni 60-70!!).
Grazie a questa innovazione si ottenne un aumento della velocità di calcolo arrivando a 300 moltiplicazioni al secondo, contro una al secondo dei calcolatori elettromeccanici.
Sembra e fu un grande passo in avanti, ma:
- Peccato che ENIAC occupasse 180 Metri quadrati!
- Poteva risolvere un problema per volta!
- Per predisporlo ad un uso diverso rispetto al precedente, occorreva modificare manualmente la posizione dei fili elettrici!
Poco dopo, nel 1945 prende corpo il progetto di EDVAC, la cosìdetta macchina di Von Neumann.
Viene considerata il vero prototipo dei calcolatori moderni.
Infatti si basa sul concetto di programma memorizzato.
Vuol dire che registrava non solo i dati da elaborare ma anche le istruzioni per il proprio funzionamento, istruzioni espresse in formato numerico.
Nel 1952 il progetto EDVAC viene completato e in contemporanea arrivano altri sistemi simili.
Il calcolatore esce dall'ambito scientifico e soppianta le macchine elettromeccaniche che intanto avevano preso spazio nelle industrie
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