Un po' di storia dei computer: la seconda generazione (calcolatori a transistor)
A partire del 1960 il transistor sostituisce le valvole: è più piccolo, più veloce, scalda meno.
Sono gli anni caratterizzati dal boom economico. Il nuovo benessere contribuisce ad una grossa diffusione e ad un ampliamento delle applicazioni su computer.
Vengono introdotti nuovi elementi periferici all'elaboratore: le stampanti (con i caratteristici moduli continui), le unità terminali (in genere telescriventi che funzionano anche a distanza tramite linea telefonica).
I modelli avanzati iniziano a poter sovrapporre più di una operazione logica per volta: mentre si leggono le schede, in contemporanea si eseguono i calcoli o la stampa.
Si sente parlare per la prima volta di "tempo reale", intendendo la possibilità di ricevere velocemente risposte dall'elaboratore.
Si sviluppano nuove figure professionali: il programmatore e l'analista delle procedure. Il primo è uno specialista di linguaggio e di macchina, l'altro è invece colui che recepisce le necessità dell'utente e le trasforma in operazioni sequenziali che il programmatore a sua volta trasferirà alla macchina.
Da notare che l'avvio della corsa spaziale è stata possibile grazie al contributo insostituibile di questa generazione di macchine.
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