Ho avuto il piacere di leggere vari libri e di conoscere personalmente l'ing. Secchi invitato nel 1988 a tenere una conferenza a tutti i capouffici e dirigenti per l'azienda per la quale lavoravo allora.
Il suo pensiero ha lascito il segno nella mia formazione professionale.
Secchi scrive:
Sì, è facile, sopratutto per gli addetti ai lavori o per i giovani, dire il computer è 'stupido', non c'è alcun problema.
Il fatto è che non è questione di intelligenza della macchina ma di qualità del rapporto che instauriamo con essa.
Intanto sa farsi amare, perchè imparare ad usarlo costa fatica, stress e ogni successo ci lega, ci vincola un po' di più.
Poi ci insegna ad avere certezze; i suoi risultati sono: sì - no; vero - falso, o ancora, fai -non fare e tutto condito di grafici e relazioni per rendere più suggestiva la risposta.
Con la cosidetta intelligenza artificiale, affidiamo a lui la nostra conoscenza perchè dissipi i nostri dubbi, i nostri errori di valutazione.
E' un mondo senza ombre, per qualcuno potrebbe essere "rassicurante" tutto ciò...
Il rapporto con lui è ben diverso da quello con la nostra lavastoviglie e il frullatore. Vengono alla luce emozioni e sentimenti. Non dà solo serviziz ma in qualche maniera anche una filosofia di vita".
Mi sembra che queste parole non abbiano subito l'usura del tempo.
La formazione è la vera conoscenza perchè, mentre il contenuto dell'addestramento cambia con l'evoluzione delle macchine, invecchia perchè va aggiornato continuamente, la formazione rimane.
Con un paragone un po' azzardato, ma a me molto caro, si potrebbe dire che:
L'addestramento sta alla formazione come lo studio alla saggezza.
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