giovedì 7 dicembre 2006

La Risposta

di P. Frederick

....Con gesti lenti e solenni Ev procedette alla saldatura in oro, degli ultimi due fili.
Gli occhi di venti telecamere erano fissi su di lui, e le onde subeteriche portarono da un angolo all'altro dell'universo venti diverse immagini della cerimonia.
Si rialzò con un cenno del capo e s’accostò alla leva dell’interruttore generale: la leva che avrebbe collegato, in un colpo solo, tutte le gigantesche calcolatrici elettroniche di tutti i pianeti abitati, formando il supercircuito da cui sarebbe uscita la supercalcolatrice, un’unica macchina cibernetica racchiudente tutto il sapere di tutte le galassie.
Reyn rivolse un breve discorso agli innumerevoli miliardi di spettatori. Poi, dopo un attimo di silenzio, disse; “tutto è pronto, Ev”.
Ev abbassò la leva.
Si udì un formidabile ronzio che concentrava tutta la potenza, tutta l’energia di novantasei miliardi di pianeti.
Grappoli di luci multicolori lampeggiarono sull’immenso quadro, poi una dopo l’altra, si attenuarono.
Ev fece un passo indietro e trasse un profondo respiro.
“L’onore di porre la prima domanda spetta a te, Reyn”.
“Grazie”, disse Reyn, “Sarà una domanda cui nessuna macchina cibernetica ha potuto, da sola, rispondere”.
Tornò a voltarsi verso la macchina.
“C’è Dio?”
L’immensa voce rispose senza esitazione, senza il minimo crepitio di valvole o condensatori.
“Sì, adesso, Dio c’è”.
Il terrore sconvolse la faccia di Ev, che si slanciò verso il quadro di comando.
Un fulmine sceso dal cielo senza nubi lo incenerì, e fuse la leva inchiodandola per sempre al suo posto.

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